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Ce lo mostra F.R.I.E.N.D.S. , ce lo canta Britney Spears, lo sentiamo noi dentro.
La crisi del primo quarto di secolo ci tocca tutti.
E anche l’ultima delle nostre certezze di quando studiavamo sembra essersi spenta insieme alla nostra 25esima candelina.

From https://www.bustle.com/articles/79161-9-amazing-pop-ballads-that-got-every-90s-child-through-their-teenage-years
Ma cos’è veramente la crisi dei 25 anni?
Secondo diversi studi è un momento di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta caratterizzato da paura e incertezza.
È quel momento in cui realizziamo che quella vita che immaginavamo da dietro i banchi di scuola è un po’ diversa dalla realtà. Prendiamo gradualmente coscienza che, chiusi i libri, non si aprono le porte del nostro lavoro dei sogni. Non immediatamente, almeno. Ammesso che il lavoro per il quale abbiamo studiato sia ancora effettivamente quello che vogliamo fare.
Ma è anche quel momento in cui ci accorgiamo che lo stipendio non è un più cospicuo regalo della nonna, ma comporta delle spese. Delle responsabilità. E avere spese e responsabilità significa che probabilmente una buona parte della nostra payslip non finirà nelle scarpe dei nostri sogni, ma in affitto, bollette, spesa (e imprevisti!).
Un’altra grande constatazione è la percezione del tempo, che adesso assume connotati più reali. È quel momento in cui ci rendiamo conto che se vogliamo realizzare i nostri sogni, dobbiamo darci da fare. Perché il tempo non è illimitato e neppure tanto, se si considera che una grossa parte della nostra giornata è a lavoro. O a pulire, fare la spesa, la lavatrice, cucinare. Insomma, tutte quelle cose che mai avremmo pensato potessero un giorno diventare la nostra quotidianità.
È quel momento della nostra vita in cui scopriamo di non essere invincibili e imbattibili. E ci sentiamo anche un po’ deboli e soli.
La profondità dei nostri discorsi e dei nostri pensieri è notevolmente aumentata. E non sempre le persone hanno la nostra stessa opinione. Spesso questo significa trovarsi a discutere, ma in maniera matura e costruttiva. Di fronte a opinioni divergenti non si troncano più rapporti ma si costruiscono ponti ricchi di infiniti sbocchi. E adesso le opinioni diverse non si trovano più “fuori” ma anche tra le persone per noi più importanti. Che ora non sono più un gruppo di grosse dimensioni ma una ristretta cerchia di persone fidate. Fidate davvero.
Anche il nostro rapporto con il mondo adulto sta cambiando. Diventa spaventosamente sempre più vicino. E anche i nostri adulti di riferimento non sembrano più invincibili, ma umani. Addirittura vulnerabili, come mai avremmo pensato prima. Così tanto che, caspita! Non sono poi mica così tanto diversi da noi. Mamma e papà non sono solo più i nostri genitori, ma donne e uomini con una storia. Che poi oggi ci rendiamo conto essere anche un po’ la nostra.
Stando ad alcune ricerche questa condizione è molto più comune di quello che crediamo. Certo, gli adulti ci confermeranno che non è nulla di grave e che passa. Ma qui ho pensato di suggerirvi 4 modi per viverla il più serenamente possibile:
Ma di questo e molto altro ancora parleremo nel podcast di oggi.
Stai vivendo anche tu la tua crisi da quarto di secolo?
Se sì, raccontaci come la stai affrontando!