scrivere

Oggi trovare qualcuno che non sappia scrivere è molto raro, eppure in un passato non così remoto non lo era affatto. Anzi, i nostri nonni potranno ben raccontare che ai tempi avere la possibilità di studiare ed essere quanto meno alfabetizzati era un lusso non così scontato. Si viveva lo stesso, questo è un dato di fatto. Come, però, è tutta un’altra storia.

Infatti, sempre più studi in merito dimostrano quanto la scrittura apporti all’uomo innumerevoli benefici. Sicuramente benefici sociali, in quanto saper scrivere, così come l’essere istruiti in generale, ci consente di condurre una vita più consapevole, ma non solo. Infatti, l’effetto benevolo della scrittura sembra riguardare più ambiti, come, e soprattutto, la salute psicofisica.

Scrivo per legittima difesa

Saper leggere, scrivere e contare sono oggi le nozioni di base dell’alfabetizzazione, il primo scoglio da superare dei bambini che iniziano le scuole elementari e le prime emozioni dei genitori che osservano i propri figli incantanti. In passato, però, le cose andavano ben diversamente ed essere alfabetizzati era un grande privilegio. Un privilegio che con il tempo è stato non solo concesso a tutti ma anche reso obbligatorio. A renderlo obbligatorio fu proprio la presa di coscienza di quanto essenziale fosse essere alfabetizzati per poter condurre una vita serena e di società. Ad oggi, quindi, suona quasi scontato che il primo beneficio in assoluto della scrittura sia proprio quello di concederci di essere integrati nella società. Un bisogno primario, quasi primordiale, e a tratti istintivo. Se ci fermiamo a riflettere infatti, tutti noi ricordiamo di aver a un certo punto avvertito il bisogno di scrivere il nostro nome. É questo forse un caso? O forse il nostro inconscio che cercava di comunicarci uno dei nostri bisogni più profondi?

Scrivo per legittimo benessere

Al di là dei benefici di base, però, c’è qualcosa di molto più profondo che la scrittura ci offre: la salute. A dimostrarlo è una ricerca condotta nel 2001, volta a indagare il rapporto tra psicologia e scrittura. Tale ricerca ha dimostrato come scrivere 20 minuti al giorno per 4 giorni consecutivi di un avvenimento traumatico che ci ha colpiti apporti benefici come:

  • Una migliore capacità di esprimere le proprie emozioni in merito all’evento
  • Una migliore capacità di interagire e successivamente razionalizzare l’accaduto
  • Un graduale senso di ripresa e benessere

Alla luce di questi benefici non è difficile vedere la sottile ma stabile linea che collega scrittura e intelligenza emotiva. Mettere per iscritto le proprie emozioni riduce l’attività dell’amigdala, la parte del nostro cervello che si attiva di fronte a stress e paura. Ecco perché gli psicologi dell’ UCLA University paragonano la scrittura alla meditazione, grazie alla sua straordinaria capacità di radicarci nel presente. Infatti, mettere nero su bianco i propri pensieri, non solo ci aiuta a identificarli ma anche a razionalizzarli. Uno degli ostacoli in cui incorriamo più di sovente è proprio quello di rimuginare su passato e futuro. La scrittura ci libera da questo tranello della nostra mente e ci riporta al momento presente, a quello che realmente è. Un beneficio non da poco se consideriamo che avere reale consapevolezza di ciò che ci succede ci aiuta anche a comunicarlo con maggiore sicurezza e quindi risolverlo efficacemente.

Scrivo per legittima salute

Il nesso tra il benessere della nostra mente e quello del nostro corpo è ormai di opinione pubblica. Non stupisce quindi che avendo la scrittura un effetto benefico sulla nostra mente, ce l’avrà anche sul nostro corpo. Ecco, infatti, che la scrittura espressiva sembra far bene al nostro sistema immunitario, da sempre così legato al nostro benessere psicologico. A dimostrarlo gli studi condotti su persone affette da patologie autoimmuni di James Pennebaker e Joshua Smyth, rispettivamente del Texas e Syracuse University.

Certo, scrivere non significa guarire, ma di certo influenza positivamente il nostro modo di vivere una situazione difficile, come quella di una malattia cronica, e conseguentemente aver un impatto benevolo sulla risposta psicofisica del nostro organismo. A essere ridotti in primis sembrano essere ansia e stress, da sempre i primi nemici del nostro sistema immunitario. A coronamento di questo processo influisce anche un profondo senso di gratitudine, che la scrittura sembra portare con sé. E com’è noto imparare a praticare la gratitudine è già di per sé il più grande dono che possiamo fare a noi stessi e agli altri. Tutto questo sembra essere a nostra disposizione in un solo pacchetto: più scrivo e più sono grato, più sono grato e più sto bene con me stesso e con gli altri.

Insomma, sembrerebbe proprio che affermare di non poter vivere senza scrittura sarebbe un po’ azzardato, se consideriamo che i nostri antenati l’hanno fatto per centinaia di anni prima di noi. Di certo, però, affermare che vivere senza scrittura ci priverebbe di tanta bellezza e benessere è un’assoluta verità.

Ps. Se vuoi leggere il mio libro, puoi trovare più info qui!